PILLOLA 16 – INNO ALLA POVERTA’
La povertà di spirito libera da ogni timore e schiavitù e ci rende di fatto padroni di vivere nella libertà, di godere la bellezza della natura, di conoscere e amare paesi diversi, di innamorarsi del sole e della luna, dei laghi e dei mari, dei monti e degli alberi. Jacopone elenca ritmicamente tutti i Paesi del mondo conosciuto. E dice di esserne padrone, dal momento che l’unico padrone
del mondo è Dio e chi possiede Dio ed è posseduto da Lui diventa davvero padrone del mondo. È una ricchezza che le persone assetate di denaro e di potere non potranno mai avere.
La laude LIX è il Cantico delle Creature di Jacopone: è una laude di danza e gioco, di leggerezza e di gioia. Da recitare ad alta voce, saltellando e sentendosi tutt’uno con Dio e col mondo.
Povertate ennamorata,
grann’è la tua segnoria.
Mia è Francia ed Inghilterra,
enfra mar aio gran terra:
nulla me se move guerra,
sì la tengo en mia bailìa.
Mia è la terra de Sassogna,
mia è la terra de Guascogna,
mia è la terra de Borgogna
con tutta la Normannìa.
Mia è la terra de Toscana,
mia è la valle spoletana,
mia è la Marca anconetana
con tutta la Schiavonìa.
Medi, Persi ed Elamiti,
Iacomini e Nestoriti,
Jurgiani, Etiopiti,
India e Barbarìa.
Le terre ho dato a lavoranno,
ai vassalli a coltivanno:
li frutti dono en anno en anno,
tant’è la mia cortesia.
Terra, erbe con lor coluri,
arbori e frutti con sapuri,
bestie, miei serveduri,
tutte en mia bevolcarìa.
Acque, fiumi, lachi e mare,
pescetegli en lor notare,
aere, venti, ocel volare,
tutti me fo iollarìa.
Luna, sole, cielo e stelle
fra miei tesor non so chevelle:
de sopr’a ciel sì ston quelle
che tengo la mia melodia.
Puoi el mio voler a Deo è dato,
possessor eo d’onne stato:
n ‘lor amor so trasformato
ennamorata cortesia